Eretiche – Donne che riflettono, osano, resistono: è un saggio illuminante quello di Adriana Valerio, storica, teologa e instancabile ricercatrice di fonti e testimonianze storiche che hanno un obiettivo tanto difficile quanto importante: ricostruire la memoria delle donne nella storia del cristianesimo. Un saggio, edito da Il Mulino, che ci apre gli occhi sul concetto di eresia, sulla condizione delle donne durante i secoli e, cosa più importante, dà voce alle eretiche a noi sconosciute.
Le eretiche più famose raccontate da Adriana Valerio
Giovanna d’Arco, soprannominata la pulzella d’Orléans è forse la più conosciuta “eretica” della storia. Chiamata, secondo la sua versione, da Dio per salvare la Francia dagli inglesi e proclamare Carlo VII come legittimo re, Giovanna rifiutò la sua condizione di donna e indossò abiti maschili pronta a guidare l’armata francese alla vittoria. Dopo aver coraggiosamente lottato e incredibilmente compiuto questi suoi propositi, fu tradita e consegnata agli inglesi. Morì sul rogo all’età di 19 anni (1431) come eretica. Il suo nome fu riabilitato nel 1456 per volere di re Carlo VII. Grazie Carlo, troppo tardi. Nel 1909 venne beatificata, successivamente canonizzata. Un simbolo, oggi, di fedeltà, coraggio, patriottismo.
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O Suor Juana Inés de la Cruz, donna brillante e famosa oggi soprattutto per le sue poesie osò sostenere che fosse diritto anche delle donne poter studiare le sacre scritture e non solo: diede la sua interpretazione alla frase pronunciata da Paolo (1 Cor, 14, 34): «Le donne tacciano in assemblea», parole che troveremo più volte nel corso della nostra lettura. Secondo la suora messicana infatti, l’apostolo non intendeva negare alle donne la parola, ma semplicemente, diceva loro di non chiacchierare durante la predica. Inutile dire che il tribunale dell’Inquisizione non prese bene la faccenda. Costretta da abiurare nel 1692, suor Juana dovette anche cedere tutta la sua biblioteca, i suoi strumenti musicali e matematici all’Arcivescovo Aguiar y Seijas per rinchiudersi ad una vita ascetica che la portò alla morte. Una mente così vivace non poteva sopravvivere ad un silenzio dell’intelletto.
E tutte le altre eretiche?
Adriana Valerio non lascia indietro nessuna e scopriamo nomi a noi sconosciuti. Massimilla, profetessa che sostenne di incarnare Cristo, Priscilla e Quintilla dalle quali nasce una nuova figura di Cristo che:
Sotto forma di donna, ornato con abito splendido, venne da me Cristo, mi infuse la saggezza […]
Passando per i sabba e per le donne-streghe pesantemente torturate al fine di trovare il marchio del demonio, giungiamo ai giorni nostri dove persino l’idea rivoluzionaria di educare alla libertà e all’amore i figli di Maria Montessori creò scandalo. Una moderna eretica.
Il vero significato della parola “eresia”
Cos’è in fondo l’eresia? Ci chiede Adriana Valerio in questo saggio. La risposta viene come sempre dall’antichità:
la parola greca eresia, corrisponde al latino electio, scelta, a indicare che l’eretico sceglie secondo il proprio arbitrio l’idea che vuole sostenere o accogliere
Isidoro di Siviglia, Etimologie, 8,3
Solo successivamente, nel cristianesimo delle origini, l’eresia diventò un errore da condannare e l’eretico si trasformò nel nemico della fede. Una spaccatura insanabile che portò alla storia che tutti noi conosciamo. E che ora conosciamo meglio grazie a questo saggio. Chiudiamo così come viene concluso Eretiche di Adriana Valerio, con un messaggio forte di speranza da parte di Erasmo da Rotterdam che, attraverso il personaggio femminile di Magdalina presente in uno dei suoi Colloqui (1522), dice:
Se voi uomini non starete in guardia, si giungerà al punto che noi saliremo le cattedre di teologia e predicheremo nelle chiese e vi toglieremo infine le vostre stesse dignità sacerdotali. La scena del mondo sta cambiando.
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