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L’acqua al centro della riflessione nell’arte performativa

Dalla newsletter n. 21 - Ottobre 2022 di Frammenti Rivista

5 minuti di lettura

Già una delle maggiori fonti d’ispirazione artistica, sia per la sua trasparenza e fluidità, l’acqua da secoli è considerata dal mondo dell’arte un elemento fondamentale per raccontare l’essere umano e il mondo che lo circonda, in quanto dotata di un forte significato simbolico che le è da sempre stato attribuito nella filosofia e nella mitologia. Oggi l’acqua torna protagonista nelle cronache di attualità, un bene prezioso ormai in esaurimento e di cui molti ne denunciano la graduale scomparsa anche attraverso anche il mezzo dell’arte contemporanea e performativa.

Sembra infatti un matrimonio impensabile quello tra pragmaticità, precisione scientifica e creatività, performatività dell’arte. Eppure, molte volte si rivela essere un matrimonio felice, in particolare quando le forze delle due discipline si uniscono nell’affrontare temi di carattere fortemente sociale. Un esempio su tutti sono le opere che hanno come protagonista il cambiamento climatico, che non solo lo mostrano ma, appunto, grazie all’aiuto concreto del mondo della scienza, cercano di proporre e condurre verso un’alternativa, una nuova visione possibile.

«The Crossroads Project: Rising Tide» di Robert Davies, 2012

Nel 2012 nasce dal genio scientifico del fisico del clima Robert Davies The Crossroads Project: Rising Tide. Le performance, riunite poi in un unico progetto cinematografico e teatrale, affrontano la questione, già allora urgente, del cambiamento climatico attraverso diverse prospettive: le scienze ambientali, la musica da camera e l’arte visiva. I protagonisti di questo progetto sono stati invitati a intervenire come esperti in occasione di diverse conferenze sul clima. Oltre a Davies, ne sono autori il Fry Street Quartet, le compositrici Laura Kaminsky e Libby Larsen, gli artisti visivi Rebecca Allan, Garth Lenz e Lyman Whitaker.

Le performance tracciano le risorse di base del pianeta, mostrando, nella prima parte, un’attenzione particolare per quella che può essere facilmente considerata la risorsa principale per la vita: l’acqua. In ogni sua forma, l’acqua è presente, essenziale, regolatrice del benessere ed è il primo elemento a mostrare i segni, ormai più che evidenti, della sofferenza del pianeta. Come ricorda Davis nel suo monologo, nell’acqua nascono il respiro, l’energia.

The Crossroads Project combina in maniera indissolubile la parola, la musica e le immagini, esplorando le innumerevoli dimensioni del cambiamento climatico e della sostenibilità ambientale, andando dall’impatto personale a quello globale. Mostra che una collaborazione delle diverse prospettive riguardo al tema è possibile, se non addirittura indispensabile, evidenziando la complementarità delle discipline quali la scienza, la musica e l’arte, per affrontare dinamich…

Rebecca Sivieri

Classe 1999. Nata e cresciuta nella mia amata Cremona, partita poi alla volta di Venezia per la laurea triennale in Arti Visive e Multimediali. Dato che soffro il mal di mare, per la Magistrale in Arte ho optato per Trento. Scrivere non è forse il mio mestiere, ma mi piace parlare agli altri di ciò che amo.

Sofia Di Gravio

Classe 99, laureata in filosofia alla Sapienza e volata a Parigi per studiare la filosofia dell’arte. Amante della cultura e della vita... specialmente quando ci regalano una chiacchierata davanti ad un bicchiere di vino!

Chiara Esposito

Sono di Napoli, laureata in Archeologia, Storia dell'arte e Scienze del patrimonio culturale. Sono giornalista pubblicista, mi piace scrivere e ho tanta voglia di farlo

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