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Verso le elezioni: le proposte dei partiti sull’ambiente

Il 25 settembre saremo chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento. Ma quali sono le proposte dei principali partiti e coalizioni per quanto riguarda l'ambiente in Italia?

4 minuti di lettura

Alluvioni, siccità, caldo estremo. Sono solo alcuni dei fenomeni climatici, dovuti al riscaldamento globale, che hanno colpito l’Italia negli ultimi mesi e che, come ormai abbiamo imparato, non faranno che aumentare se non si riesce a porre un freno all’inarrestabile innalzamento delle temperature in atto. Di questo gli italiani, prossimi al voto il 25 settembre, sono sempre più consapevoli e di conseguenza le proposte sull’ambiente risultano più presenti nei programmi dei principali partiti candidati alle elezioni.

Il capitolo relativo alla crisi climatica, particolarmente delicato e urgente, impone agli schieramenti una certa dose di impegno e serietà, non solo nei confronti dei cittadini ma anche verso l’Europa.

L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, a cui è allineata l’Unione Europea con il Green New Deal, impone infatti il raggiungimento di alcuni obiettivi di sviluppo sostenibile – non solo a favore dell’ambiente – ancora difficili da raggiungere e per i quali secondo l’Asvis (Alleanza italiana sullo sviluppo sostenibile) l’Italia si posiziona al di sotto della media europea.

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Pagella Politica, think thank di fact-checking politico, fa sapere che il 78% delle proposte riguardanti l’ambiente non ha copertura finanziaria, nel 13% dei casi le coperture sono incerte e il 9% di esse è a costo zero. Non devono stupire troppo questi numeri, considerato che in generale il 96% delle promesse fatte agli elettori è totalmente privo di coperture economiche, ma senza dubbio è un dato che fa riflettere.

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Un utile strumento per avere un colpo d’occhio su chi ha dato maggiore spazio nel programma all’ambiente, lo forniscono Italian Climate Network e Climalteranti che hanno realizzato l’Indice di Impegno Climatico per le Elezioni Politiche 2022, ovvero una classifica dei partiti a cui è stato dato un punteggio da 0 – tema del cambiamento climatico assente – a 10 – tema di importanza centrale e strategica – sulla base di alcuni parametri. Ne viene fuori che i più attenti all’ambiente sono Verdi Europei + Sinistra Italiana (punteggio di 9.3), seguiti dal Partito Democratico (8.6), Unione Popolare (7.8), Più Europa (6.8), Movimento 5 Stelle (6.5), Impegno civico (6.3), Azione + Italia Viva (5.8), Italexit (5.1) e l’alleanza di centrodestra che include Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati ultima con 4.1 punti.

Ma quali sono quindi le principali proposte dei partiti rispetto ad ambiente, energia e cambiamento climatico? Andiamo con ordine.

Le proposte dei partiti di centrosinistra sull’ambiente

Verdi Europei + Sinistra Italiana

Le proposte dell’alleanza tra Verdi Europei e Sinistra Italiana spaziano dall’introduzione della plastic tax entro gennaio 2023, al fine di limitarne i consumi, a una grande attenzione per la gestione nazionale dei rifiuti, a proposito della quale si parla però genericamente di “modernizzazione tecnologica” e di intensificazione degli impianti di compostaggio per il trattamento dell’umido. Grande spazio viene dato, inoltre, alla mobilità sostenibile ed elettrica e nello specifico si parla di un piano piano industriale al 2030 affinché siano introdotti 10 milioni di veicoli elettrici e 100mila punti di ricarica pubblica.

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Partito Democratico

Il PD punta sulla “riforma fiscale verde” che promuova gli investimenti delle imprese e delle famiglie a difesa del pianeta e del clima e che renda economicamente vantaggioso accelerare la transizione ambientale. Si parla anche di una, non meglio specificata, “Legge quadro sul clima” e di un piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico al 2050.

Rispetto allo sfruttamento del suolo, poi, il PD propone l’introduzione di una legge sul consumo del suolo e interventi per la difesa dell’uso del suolo agricolo con un piano nazionale per l’acqua, la siccità e il dissesto idrogeologico e la creazione di un Fondo di rotazione di 500 milioni di euro per avviare il sostegno a 2500 progetti di impresa agricola verde.

+Europa

+Europa punta su fondi pubblici a favore della ricerca per lo sviluppo di reattori a fusione nucleare e mini-reattori modulari di ultima generazione per l’approvvigionamento energetico, da fondere con le fonti zero e low carbon. Propone inoltre la realizzazione di un termovalorizzatore per Roma e di impianti di rigassificazione.

Si parla anche di revisione dell’attuale sistema di incentivi per l’efficienza energetica, con l’obiettivo di passare da quelli legati alle tecnologie ad altri in grado di premiare gli interventi integrati. Misura da abbinare a una riforma fiscale ecologica attraverso l’eliminazione graduale di tutti i sussidi dannosi per l’ambiente.

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Le proposte del Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle propone di alleggerire la burocrazia che grava sulla creazione di impianti di energia rinnovabile, impedire nuove trivellazioni e la creazione di termovalorizzatori, promuovere il vuoto a rendere. Dà grande spazio alla creazione di un nuovo superbonus per le imprese con lo stesso meccanismo di quello avviato durante il loro precedente governo – anch’esso presente nel programma, con la proposta di stabilizzarlo per il futuro – per permettere alle aziende di investire a costo zero nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili.

E quelle del “terzo polo” di Azione e Italia Viva

Il terzo polo divide il capitolo ambiente in obiettivi di breve, medio e lungo periodo partendo innanzitutto dall’introduzione di due rigassificatori per l’aumento della produzione interna di gas, al fine di rendere l’Italia indipendente dalla Russia. A tal proposito, per Matteo Renzi e Carlo Calenda, sì al nucleare. Per alleggerire le imprese in un periodo di caro energia e generale inflazione, si propone anche di abbassare il costo della CO2 prodotta, fino al termine della guerra in Ucraina. Viene proposto anche di costruire impianti di teleriscaldamento alimentati con legno cippato nei comuni montani, per risparmiare circa 112 mila tonnellate di CO2 l’anno.

Le proposte sull’ambiente dei partiti di centrodestra

Si parte dalla proposta di un generico Piano nazionale di economia circolare che comprenda anche la gestione dei rifiuti e di un piano per la tutela e la salvaguardia della qualità delle acque marittime e interne e l’efficientamento delle reti per limitare il fenomeno della dispersione idrica, con interventi specifici in aree a rischio di dissesto idrogeologico. Questo per quanto riguarda i contenuti del programma condiviso.

Lega

La Lega poi propone l’istituzione del Ministero della Montagna che analizzi le ricadute sulla montagna dei provvedimenti legislativi, l’introduzione dell’idrogeno e dei bioliquidi nei processi industriali e di procedere con interventi di bonifica dei terreni inquinati e contaminati e la riqualificazione urbana e ambientale di ex aree industriali.

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Forza Italia

Forza Italia propone la piantumazione di 1 milione di nuovi alberi, di estendere la raccolta differenziata in tutti i comuni italiani con un sistema di premialità tariffaria e di utilizzare la blockchain per la tracciatura dei rifiuti.

Fratelli d’Italia

Anche Fratelli d’Italia propone di piantumare nuovi alberi e promuovere o creare parchi, giardini e orti urbani. Si parla di inasprimento delle pene per i piromani e dei reati contro gli animali, di rafforzare il trasporto pubblico e di favorire l’efficientamento energetico degli immobili. Infine, il partito di Giorgia Meloni intende proporre in Europa i “dazi di civiltà” contro i prodotti extra europei che non rispettano determinati standard di tutela ambientale.

Caterina Conserva

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