Parecchio partecipato l’incontro sulla figura di Tiziano Terzani, organizzato all’interno del festival Immagimondo lo scorso 2 ottobre a Lecco, nonostante l’assenza per motivi di salute dell’ospite d’onore, Angela Staude, moglie del celebre giornalista e scrittore.
A tenere le redini della conversazione è stato Alèn Loreti, curatore del volume “Guardare i fiori da un cavallo in corsa” edito da Rizzoli, una grande opera biografica, un ritratto intimo del grande giornalista, della sua cultura insaziabile, della sua ansia di libertà, arricchito con numerose testimonianze fotografiche e documentarie, fra cui quelle della moglie e di chi lo ha conosciuto.
I proventi delle vendite sono destinati a sostenere il recente Fondo Terzani, il cui archivio ha sede nell’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. Qui sono custoditi i 6000 volumi della biblioteca di Terzani, fotografie, documenti e materiali che il giornalista ha raccolto nella sua vita di viaggi. Il progetto prevede la catalogazione e la digitalizzazione di queste donazioni affinché possano essere resi fruibili gratuitamente al pubblico.
La serata è stata una piacevole occasione per ripercorrere con il suo biografo le tappe fondamentali della ricchissima vita di Terzani, attraverso video, interviste inedite e aneddoti poco noti.
Dalla giovinezza, con il ricordo del professore fiorentino che spinse i suoi genitori a far studiare Tiziano al ginnasio, i primi articoli di cronaca sportiva locale sul Giornale del Mattino, fino all’incontro con Angela Staude all’Università Normale di Pisa. Poi il lavoro alla Olivetti, che gli ha permesso di cominciare i suoi viaggi in giro per il mondo, i contributi di reportage con L’astrolabiodi Ferruccio Parri, il trasferimento a New York per studiare lingue orientali e l’inizio della carriera di giornalista al Giorno. Loreti, con una carrellata di fotografie, ha ripercorso i lunghi anni di Terzani in Asia, la sua volontà di raccontare gli “under-reported”, il popolo in disparte, di mimetizzarsi negli abiti e nei costumi con le popolazioni che di volta in volta ha incontrato, la sua irrefrenabile spinta a documentare tutto ciò che gli capitava sotto gli occhi. Si è parlato del difficile periodo cinese e giapponese, del famoso viaggio in Russia attraverso la Siberia e il Caucaso a documentare il crollo del sogno sovietico dal punto di vista delle popolazioni minori, fino all’abbandono della carriera giornalistica con il trasferimento in India e la successiva malattia, vissuta tra l’Himalaya e l’Orsigna.
Molto interessanti i contributi video presentati nel corso della serata, perlopiù inediti, come nel caso dell’intervista del 2002 registrata da Radio Capital in cui Terzani si scaglia contro la globalizzazione e il modello economico occidentale, contro lo “stupro” delle aree e delle popolazioni incontaminate da parte del giornalismo invadente e dell’industria in continua espansione, e rilancia l’importanza di “prendere seriamente in considerazione il rispetto per la diversità” e per la conservazione della poesia innata nell’uomo, che il mondo va perdendo con la propria frenetica attività. Ha concluso la presentazione una bella intervista inedita, molto intima, a Tiziano e Angela, realizzata nei pressi di Pistoia negli ultimi mesi di vita del giornalista: alla domanda su quale fosse la formula per la buona riuscita del loro matrimonio, Terzani risponde: “Grandi presenze e grandi assenze”.
Nessuna figura quindi era più azzeccata di Terzani e dei suoi viaggi per esprimere l’intento multiculturale del festival Immagimondo, che si sposta oggi a Galbiate (LC) presso l’Eremo del Monte Barro.