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Perché c’è bisogno dell’assistente sessuale

dalla newsletter n. 14 - 2/2022 di Frammenti Rivista

4 minuti di lettura

Persiste nel discorso comune una tabuizzazione della sessualità che ha origine, anzitutto, nell’errata circoscrizione dell’argomento. Il peso dei fattori storico-morali (l’idea del sesso come atto riproduttivo) e dell’identificazione con forme di autonomia e ribellione che scardinano le norme etiche, ha contribuito a fare del sesso un argomento indicibile, gravato da inibizioni, difficoltà, impacci.

Ciò emerge con chiarezza quando si parla di relazioni fuori-canone, siano esse di natura omoerotica, poliamorosa o tra soggetti “sommersi”. L’errore primigenio risiede anzitutto nella sovrapposizione tra sessualità e rapporto genitale, perlopiù misurato sul piacere maschile che è penetrativo ed eiaculatorio. Niente di più sbagliato. La sfera della sessualità comprende una gamma di variabili che investono il fronte affettivo, i trascorsi del singolo, la disponibilità ad accogliere l’altro mediante un processo di acclimatazione che chiama in causa i sensi, i gesti, la modulazione della voce. Ogni discorso dovrebbe partire da qui, dalla capacità di com-prendersi come esseri in gioco, attori di una sessualità più diffusa e consapevole, meno limitante.

In quest’ottica il piacere erotico dei soggetti disabili costituisce il paradigma di una condizione ghettizzata, e ci sono troppe mistificazioni, troppi moralismi e impedimenti etici che ne nascondono la reale essenza. L’ipocrita concezione che il disabile sia anzitutto una “persona” (il solo bisogno di ribadirlo è aberrante) non fa altro che evocare, pur di traverso, una desessualizzazione che sposta il soggetto su un piano altro, quasi di regressione allo stato infantile. È errato pensare ai disabili come persone asessuate, o che addirittura non hanno bisogno di contatti fisici, anche basilari. Una carezza, un bacio (che per una persona con problemi respiratori non è scontato), una consapevolezza del proprio corpo e dei propri punti sensibili finora rimasti repressi per un’impossibilità fisica.

Il professionista che si prenderà cura di tutte le aree della sfera emotiva-sessuale prende il nome di O.E.A.S., acronimo di Operatore all’emotività, all’affettività e alla sessualità per persone con disabilità, e veste un ruolo molto complesso e sfaccettato, ma altrettanto bistrattato. La figura dell’assistente sessuale è spesso erroneamente associata ad altre figure professionali, senza considerarne invece la specificità e le competenze necessarie. Molti assimilano la assimilano a una sorta di maestra, figura chiave nell’educazione del singolo ma certo improntata a un rapporto impari, in cui il corpo non è «veicolo di importanti messaggi […] relazionali» (Rossini, 2009), ma strumento di apprendimento asettico, ancora desessualizzato. Il ruolo del professionista in questione è invece più articolato, e consiste in una “triangolazione” tra sé, il partner e uno specifico terapista.

Altri invece immaginano questi professionisti in veste di gigolò e di prostitute, come magari si è portat…

Ginevra Amadio

Ginevra Amadio nasce nel 1992 a Roma, dove vive e lavora. Si è laureata in Filologia Moderna presso l’Università di Roma La Sapienza con una tesi sul rapporto tra letteratura, movimenti sociali e violenza politica degli anni Settanta. È giornalista pubblicista e collabora con riviste culturali occupandosi prevalentemente di cinema, letteratura e rapporto tra le arti. Ha pubblicato tra gli altri per Treccani.it – Lingua Italiana, Frammenti Rivista, Oblio – Osservatorio Bibliografico della Letteratura Otto-novecentesca (di cui è anche membro di redazione), la rivista del Premio Giovanni Comisso, Cultura&dintorni. Lavora come Ufficio stampa e media. Nel luglio 2021 ha fatto parte della giuria di Cinelido – Festival del cinema italiano dedicato al cortometraggio. Un suo racconto è stato pubblicato in “Costola sarà lei!”, antologia edita da Il Poligrafo (2021).

Azzurra Bergamo

Classe 1991. Copywriter freelance e apprendista profumiera. Naturalizzata veronese, sogna un mondo dove la percentuale dei lettori tocchi il 99%.

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