Il 16 Maggio 1915 a Roma nasce il padre della commedia all’italiana, l’uomo brusco e spigoloso che criticava aspramente l’industria americana del cinema, l’amante della commedia hollywoodiana anni Trenta: sono passati cento anni dalla nascita di Mario Monicelli e tuttora pesa il riso amaro dei suoi film.
Giunto a Viareggio attorno al 1925 si legò alla città toscana così intimamente che per la sua morte ordinò di spargere nel mare viareggino le proprie ceneri. Il regista fece di tutto per dichiararsi un vero figlio di Viareggio. E la città omaggia Monicelli con una targa e una serie di appuntamenti nel corso dei prossimi giorni. Oltre al nuovo premio indetto per gli studenti universitari, Premio Mario Monicelli alle tesi di laurea, vi saranno Giovedì 28 Maggio alle 21 la proiezione di Romanzo Popolare (1974) al Cinema teatro Eden, e alle 16 la tavola rotonda sul tema “Mario Monicelli e l’universo femminile” , alla sala convegni dell’Hotel Palace.
Guardie e ladri (1951), I soliti ignoti (1958), La grande guerra (1959), L’armata Brancaleone (1966), Amici miei (1975) e Il Marchese del Grillo (1981) i titoli più noti del regista nato nella capitale. Gli eroi improbabili delle sue storie sono stati impersonati dai famosi volti del nostro grande cinema, da Alberto Sordi a Totò, da Aldo Fabrizi a Vittorio Gassman e Gian Maria Volontè.
A.P.
[…] che in Italia si rischia il carcere per questa pratica, per evitare morti orrende come quella di Mario Monicelli. Non solo, serve una legge anche sul suicidio assistito: pensare che la depressione non sia una […]