Torna, per il secondo anno di fila, la nostra selezione tutta al femminile. Per salutare il 2019 abbiamo stilato una top ten con l’obiettivo di raccontare la storia di dieci donne – diversissime tra loro – che in questo ultimo anno ci hanno ispirati attraverso le loro parole, le loro storie, le loro battaglie. È una classifica in ordine sparso e come spesso accade include solo un minimo pezzo di quello che andrebbe raccontato. Dieci brevi racconti per scoprire, rileggere, conoscere dieci storie – di dieci donne – degne di essere raccontate.
Carola Rackete
Capitana tedesca, classe 1988, nel giugno 2019 è stata la donna che ha diviso l’opinione pubblica internazionale sfidando le regole imposte dal decreto sicurezza-bis e dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini (di quella lunga estate politica ne abbiamo scritto qui). La Rackete il 26 giugno 2019 decise, infatti, di entrare in acque territoriali italiane (vicino a Lampedusa) per far sbarcare i 42 migranti a bordo della sua «Sea Watch». Arrestata e accusata di aver infranto la legge italiana, la capitana è stata poi rilasciata dal gip di Agrigento, che le ha ridato la libertà. È stata più volte apostrofata come «moderna Antigone», a dimostrazione che l’umanità è più forte delle leggi scritte.
Esther Duflo
Economista francese nata a Parigi nel 1972. Nel 2019 è stata insignita insieme a Michael Kremer e a suo marito Abhijit Banerjee, del Premio Nobel per l’economia. È la seconda donna a ricevere un Nobel per l’economia, nonché la persona più giovane ad ottenere tale riconoscimento. Il suo percorso universitario l’ha portata dalla Francia alla Russia, fino agli Stati Uniti, dove nel 2002 è stata promossa a professore associato presso l’MIT a soli 29 anni. Dopo la vittoria del Nobel alcuni articoli (come questo) riportavano la vittoria di Banerjee e di «sua moglie». Immediata la polemica online: perché se una studiosa vince un premio va ricordata come «la moglie di qualcuno»?
Hevrin Khalaf
Politica e attivista curda con cittadinanza siriana, ha perso la vita il 12 ottobre 2019, a soli 35 anni, uccisa da forze appoggiate dalla Turchia vicino all’autostrada M4 nel nord della Siria durante l’operazione militare turca contro le Forze Democratiche Siriane in Rojava. Formatasi come ingegnere civile, la Khalaf era diventata una dei leader del popolo curdo in Siria. Il suo omicidio e la sua successiva decapitazione, secondo molti (tra cui le penne del Washington Post) costituisce un crimine contro l’umanità. Il suo nome in questa lista è simbolico e abbraccia tutti i nomi delle donne e degli uomini che hanno perso la vita nell’area del Kurdistan in questo 2019. Come Frammenti Rivista abbiamo scritto un approfondimento sul tema: potete leggerlo qui.
Greta Thunberg
Giovanissima attivista svedese, è la fondatrice del movimento globale Fridays For Future. Divenuta celebre in Svezia con i suoi scioperi scolastici del venerdì – Skolstrejk för klimatet – ha conquistato il mondo dopo il suo energico discorso alla COP24 delle Nazioni Uniti del 2018. Nel 2019 il movimento dei FFF è sceso nelle piazze di tutto il mondo, chiedendo ai leader politici azioni concrete volte a contenere il cambiamento climatico. Nella prima manifestazione globale, tenutasi il 15 marzo 2019, sono scesi in piazza i giovani studenti di oltre 100 paesi. Solo in Italia si stima una partecipazione di circa 1 milione di persone. Greta Thunberg è la persona dell’anno secondo il Time.
Ilaria Cucchi
Forte, determinata, implacabile. Sono solo alcune parole per definire Ilaria Cucchi, romana, classe 1974. Ilaria è la sorella di Stefano Cucchi, il giovane morto in circostanze sospette nel 2009 mentre era sottoposto a custodia cautelare. Dopo un decennio fatto di depistaggi, accuse, insulti, sbeffeggiamenti, quest’anno è terminata una lunga e controversa vicenda processuale, grazie (anche) alla dedizione della famiglia Cucchi, che non si è mai arresa. Dopo la sentenza (due carabinieri condannati a 12 anni per omicidio preterintenzionale) Ilaria ha dichiarato alla stampa:«Stefano è stato ucciso, lo sapevamo, forse adesso potrà riposare in pace e i miei genitori vivere più sereni. Ci sono voluti 10 anni di dolore, ma abbiamo mantenuto la promessa fatta a Stefano l’ultima volta che ci siamo visti, che saremmo andati fino in fondo».
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Ursula Von der Leyen
Tra le donne di questo 2019 abbiamo anche Ursula Von der Leyen. Politica tedesca classe 1958, dal 1° dicembre 2019 è Presidente della Commissione Europea. Una laurea in Medicina e svariate esperienze in politica (è stata più volte ministro per Angela Merkel), la Von Der Leyen è la prima donna nella storia ad essere al comando della Commissione. Nel suo discorso di candidatura ha proposto un «Green Deal» per l’UE, il salario minimo a livello europeo e un programma di lotta alla disoccupazione. La sua aspirazione è arrivare agli Stati Uniti d’Europa.
Sally Rooney
È la scrittrice rivelazione degli ultimi anni e non possiamo non menzionarla tra le donne del 2019. Nata nel 1991 a Dublino, ha pubblicato il suo romanzo di esordio, Parlarne tra amici ,nel 2017. Da allora la sua carriera non si è più fermata. Nel 2018 esce Persone Normali, che nel 2019 riceve il Costa Book Award, il Dylan Thomas Prize e il Women’s Prize for Fiction. Esquire ha inserito il suo primo romanzo tra i migliori degli anni ’10, mentre il Guardian incorona Persone Normali nella lista dei 100 libri più belli del XXI secolo. La Rooney è anche giornalista e direttrice della rivista letteraria «The Stinging Fly». Secondo diversi critici Sally Ronney è la voce più autorevole della generazione Millennials.
Phoebe Waller-Bridge
Londinese, classe 1985, attrice e sceneggiatrice. È il volto (e la mente) della fortunata serie televisiva Fleabag, un vero e proprio fenomeno mediatico in questo 2019. La serie, tratta da un monologo teatrale adattato al piccolo schermo, è andata talmente bene che agli ultimi Emmy Awards (i premi per le serie TV) si è portata a casa 4 statuette, tra cui migliore serie Comedy 2019. La 34enne londinese è la seconda persona (dopo Tina Fey) a vincere nella stessa edizione un premio per la sceneggiatura e uno per la recitazione. Phoebe Waller-Bridge è considerata da molti l’autrice donna più talentuosa del panorama del momento. Con la sua scrittura sta cambiando il modo di rappresentare la donna sullo schermo.
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Olga Misik
17 anni, russa, è la ragazza che questa estate ha simbolicamente sfidato Putin, leggendo la Costituzione Russa davanti a poliziotti in tenuta anti-sommossa. Olga è originaria di Voskresensk, una cittadina a Sud di Mosca. Questa estate era nelle strade della capitale a protestare per l’esclusione dei candidati indipendenti dalle elezioni municipali che si sono svolte lo scorso settembre. La sua foto ha fatto il giro del mondo, tanto che alcuni hanno parlato di una nuova «Greta». Olga ha raccontato alla BBC di non essere militante di alcun partito politico e che sogna di diventare giornalista. «Non sono tante le ragazze e le donne in Russia che si interessano di politica. Solo quelle che vogliono diventare giornaliste. Io sono l’eccezione, non la regola».
Sanna Marin
Per finire, non possiamo non citare tra le donne del 2019, Sanna Marin. Politica finlandese, classe 1985. Membro del parlamento finlandese dal 2015 e dal 6 giugno 2019 Ministro dei trasporti e delle telecomunicazioni, da questo dicembre è il Primo Ministro Finlandese. A 34 anni, è la più giovane premier del mondo. Figlia di una famiglia «arcobaleno» (ha due mamme), la Marin è laureata in Scienze Amministrative. Nel 2012 è stata eletta nel consiglio comunale di Tampere e ne è diventata la Presidente. Entra per la prima volta in Parlamento nel 2015 con i Socialdemocratici. Attualmente guida una coalizione in cui ci sono 5 forze politiche con altrettante leader femminili. Di queste, quattro su cinque hanno meno di 35 anni. Quando si dice puntare sulle donne…
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