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I nudi di Modigliani: scandalo e seduzione

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È il 1917 e presso la galleria di Berthe Weill si tiene una personale di Amedeo Modigliani (conosciuto anche come Modì), l’artista bello e geniale dallo stile lineare in pittura che si unisce alla purezza arcaica della scultura. A organizzare l’esposizione è Léopold Zborowski, mercante d’arte del giovane livornese fortemente intenzionato a sottrarre il suo protetto da quella condizione di miseria e dissoluzione che lo condurrà, a soli trentacinque anni, alla morte per nefrite sommata alla tubercolosi. Per Modigliani le mostre sono un’assoluta novità, tanto che quella ospitata dalla Weill è per lui la prima personale in assoluto. Si tratterà di un esordio scottante, destinato a restare per sempre negli annali dei galleristi europei.

Amedeo Modigliani, Nudo addormentato con le braccia aperte (Nudo rosso), 1917 Collezione privata
Amedeo Modigliani, Nudo straiato, a braccia aperte (Nudo rosso), 1917. Collezione privata
Amedeo Modigliani, Reclining Nude (Nudo disteso), ca 1919. Museum of Modern Art, New York
Amedeo Modigliani, Reclining Nude (Nudo disteso), ca 1919. Museum of Modern Art, New York

L’invito al numero 50 di rue Taitbout reca in copertina il disegno di una donna nuda e la dicitura: «Exposition de peintures et de dessins de Modigliani du 3 décembre au 30 décembre 1917». Nel tentativo di attirare il maggior numero di visitatori curiosi, Zborowki chiede e ottiene che vengano esposti in vetrina un paio di nudi di rara e complessa bellezza, decisamente lontani dai canoni convenzionali del tempo. L’effetto supera ben presto le intenzioni; fuori dalla galleria si raduna una folla indignata, si grida allo scandalo, all’oltraggio al pudore. Interviene la polizia e la Weill, visibilmente indispettita per il richiamo, domanda agli agenti cosa abbiano di tanto scandaloso una serie di nudi di millenaria tradizione. La risposta spiazza e fa sorridere, sennonché la proprietaria sarà davvero costretta ad abbassare la saracinesca: «C’è che quei nudi hanno i peli».

Amedeo Modigliani, Nudo sdraiato, 1917
Amedeo Modigliani, Nudo sdraiato, 1917
Amedeo Modigliani Nu aux mains jointes (nudo coricato con le mani unite) 1917 Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli Torino
Amedeo Modigliani, Nu aux mains jointes (Nudo coricato
con le mani unite), 1917. Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli,
Torino

La prima mostra dei nudi di Modigliani si conclude così ancor prima di cominciare, vittima del bigottismo e dello sciatto provincialismo locale. Eppure i suoi nudi risultano essere di una delicatezza spiazzante. Le forme e i tratti somatici delle donne racchiudono in loro un’eleganza sommessa che si esprime in modo sobrio nelle pose e negli sguardi. Languidi, filtranti da occhi allungati, persi chissà dove dinnanzi al pennello dell’artista. Tutti i nudi di Modigliani vivono nella splendida ambiguità di essere al contempo stilizzati e sensuali, mischiando compostezza  e erotismo su una tela che si carica di intimità oltre ogni limite.

Non semplici modelle ma donne da amare, spesso le stesse che il bel Modì aveva conquistato con il suo fascino. Si trovano distese o in piedi in uno scenario privo di arredi, in cui un rosso scuro funge da quinta alla sensualità di un nudo disteso o una sedia su un muro violaceo è l’unico supporto di un abbandono languido. Talvolta il pittore si concede il lusso di ornarle con un orecchino, un piccolo ninnolo sbarazzino che si confonde tra i colore dei capelli e il collo reclinato. Vederle esposte l’una di fianco all’altra può, talvolta, far sorgere alla mente l’immagine di un harem, di quelli mistici e sensuali in cui i corpi sinuosi, dai  volumi nitidi e dalle espressioni cariche di erotismo, si lasciano scegliere pur conducendo il gioco. E i nudi di Modigliani sono corpi che si mostrano nella loro nuda femminilità, senza caratteri allegorici o rappresentazioni simboliche. Una carica di erotismo che si unisce a un’eleganza malinconica, capace di rendere la donna divinità umana che s’innalza sulla tela.

Amedeo Modigliani, Nudo disteso, 1917. Collezione privata
Amedeo Modigliani, Nudo disteso, 1917. Collezione privata
Amedeo Modigliani, Nudo disteso con cuscino blu, 1916. Collezione privata

Ginevra Amadio

Ginevra Amadio nasce nel 1992 a Roma, dove vive e lavora. Si è laureata in Filologia Moderna presso l’Università di Roma La Sapienza con una tesi sul rapporto tra letteratura, movimenti sociali e violenza politica degli anni Settanta. È giornalista pubblicista e collabora con riviste culturali occupandosi prevalentemente di cinema, letteratura e rapporto tra le arti. Ha pubblicato tra gli altri per Treccani.it – Lingua Italiana, Frammenti Rivista, Oblio – Osservatorio Bibliografico della Letteratura Otto-novecentesca (di cui è anche membro di redazione), la rivista del Premio Giovanni Comisso, Cultura&dintorni. Lavora come Ufficio stampa e media. Nel luglio 2021 ha fatto parte della giuria di Cinelido – Festival del cinema italiano dedicato al cortometraggio. Un suo racconto è stato pubblicato in “Costola sarà lei!”, antologia edita da Il Poligrafo (2021).

2 Comments

  1. padronanza del colore, mano ferma e cervello bacato sono i tre ingredienti necessari per fare un grande pittore . Io

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