fbpx
Olivier Ciappa

Dedicato a chi odia la felicità altrui

Vandalizzata a Toulouse la mostra fotografica, simbolo di uguaglianza e amore, di Olivier Ciappa. L'odio e l'intolleranza in Francia destano preoccupazione.

/
10 minuti di lettura

Pensavamo che certi diritti fossero conquistati per sempre, che certe battaglie fossero date per assodate. Siamo scesi in strada per gridare i nostri valori, per scongiurare l’oscurantismo battendoci per certe libertà che – anche se non ci riguardano personalmente – trasformano la società in un luogo per tutti, in una terra possibile.

Couples imaginaire femmes bagnoire Olivier Ciappa

Non sarà dello stesso avviso Olivier Ciappa, – fotografo e artista originario di Marsiglia – che è da giorni nell’occhio del ciclone per via di una sua mostra fotografica in cartellone a Toulouse dal titolo Le coppie della Repubblica (Les couples de la République). L’esposizione è aperta a tutti a costo zero e rientra nell’idea che l’arte debba essere qualcosa alla portata di ciascuno: non più biglietti d’ingresso, tariffe più o meno agevolate per giovani e meno giovani. Le fotografie sono esibite in strada, appese ai cancelli del parco Grand Rond in pieno centro città: chiunque può guardarle, beneficiarne, rifletterci, trasformarle in cosa propria. Finalmente – dirà qualcuno – un artista che non si chiude nei quattro muri di una galleria importante ma che regala la propria opera alla città, che rende fruibile la propria arte a qualsiasi ora del giorno e della notte, in barba alle code che si fanno per visitare i musei, agli orari prestabiliti che non giovano mai alle persone che lavorano (poverette, sempre costrette a vedersi le mostre la domenica pomeriggio insieme ad una fiumana di gente!). Così, almeno, credevano Ciappa e l’amministrazione di Toulouse.

deux papas

Finché un gruppo di sei ragazzi, nella notte del 6 dicembre, a due giorni dalle elezioni regionali (dove al primo turno, ormai è storia nota, ha trionfato il Front National) ha vandalizzato, distrutto, strappato, gettato via tutte le fotografie. Il motivo? L’odio, la «vergogna» – come riportano certe scritte di protesta – contro un modo di vita non conforme alle loro presunte leggi, alla loro tanto declamata etica. I ragazzi, tutti dai diciotto ai vent’anni (e questo è forse il dato più allarmante) si dichiarano ferventi cattolici, difensori dei «valori millenari della Francia». I pannelli su cui sono state montate le fotografie mostrano coppie omosessuali, famiglie monoparentali, persone in sedia rotelle ritratte in atteggiamenti d’amore, di vicinanza, di gioco, di quotidianità. Le opere si dividono in due sezioni: Le coppie immaginarie (Les couples imaginaires) con protagonisti personaggi celebri e Le coppie della Repubblica con semplici cittadini. L’obiettivo di Olivier Ciappa era sensibilizzare l’opinione pubblica – continuare a farlo, a qualche tempo di distanza dalle proteste della Manif pour tous (gruppo nato nel 2012 a sostegno della famiglia tradizionale e contro le leggi che hanno veicolato il Mariage pour tous, il matrimonio per tutti aperto alle coppie omosessuali) –  mostrando con delicatezza, con estrema pacatezza, la gioia di famiglie considerate diverse ma al fondo, e questa era la sfida del progetto, uguali a tutte le altre.

feuteil roulant Olivier Ciappa

L’amministrazione di Toulouse a due giorni di distanza dalla distruzione della mostra ha provveduto a rimontare tutti i pannelli che, la notte successiva, sono stati puntualmente rubati. Non sembra dunque una storia a lieto fine quella di Olivier Ciappa e della sua mostra. Soprattutto non è a lieto fine considerando il clima teso che la Francia vive in queste ultime settimane, divisa com’è tra uno Stato d’Emergenza che sembra allertare il cittadino contro un ipotetico pericolo imminente e che dall’altro vede l’emergere di una forza politica che gioca sul clima di crescente tensione per rimpolpare le proprie urne elettorali. Non c’è dunque da stupirsi dinnanzi alla mossa dei giovani integralisti cattolici di Toulouse: gran parte della Francia sembra aderire perfettamente al programma del Front National. Se al nord è la storica Marine Le Pen a far da gran padrona, il sud si anima dinnanzi alla biondissima (e autoctona) Marion Maréchal-Le Pen sostenitrice della famiglia tradizionale e dei valori repubblicani, pronta a battersi per la messa in atto di un programma politico che farebbe gola (dal punto di vista sociologico) ai nostrani fascisti d’antan: l’importanza di famiglie – rigorosamente tradizionali – numerose, la donna chiusa in casa e impegnata tra i fornelli e l’educazione dei figli, l’abbattimento della percentuale di disoccupazione grazie all’incremento del lavoro maschile (le donne, del resto, che lavorano a fare? Il loro regno è la casa, la cucina, il taglio e cucito e l’accudimento dei pargoli). La novità è che le donne con tre figli e che – cattivelle! – avranno continuato a lavorare, potranno beneficiare di un’età pensionabile più ridotta (le altre, quelle con meno figli o addirittura senza – scandalo indicibile! – saranno castigate con un’età pensionabile più alta). Il dito è puntato contro quelle donnacce che «abortiscono con la stessa facilità con cui vanno dal parrucchiere» o quelle altre – le sciagurate, la vergogna del paesequelle che senza marito allevano i loro figli da sole e che sono responsabili, tra le altre cose, dell’aumento del tasso dei suicidi nei minori che, abbandonati a loro stessi davanti ad uno schermo televisivo, senza più nessun punto di riferimento, finiscono allo sbando, entrano in cattive compagnie e, in casi più gravi, si tolgono la vita.

deux mamans

La constatazione amara della mostra di Toulouse ci indica come sia divenuto impossibile, oggi, manifestare pubblicamente (ma, a rifletterci bene, la mostra aveva davvero un carattere così reazionario? Era davvero uno schiaffo contro i valori tradizionali? Non voleva semplicemente far conoscere – in modo del tutto pacificouna realtà già presente sotto gli occhi di tutti?) per il diritto alla serenità, alla coesione, alla differenza che crea un paese, che fa di ogni paese un luogo ricco di scambi, di incontri, esperienze e dunque cultura. La Francia intellettuale e culturalmente aperta guarda ai vandalismi di Toulouse con preoccupazione. Che si stia diventando tutti intolleranti? Che la crescita in percentuale del Front National sia un indicatore allarmante di un cambiamento della società?

la barbe Olivier Ciappa

E noi dalla calma, dolce, serafica Italia, non dovremmo porci qualche interrogativo? Poniamocelo dunque guardando ai problemi nostrani, interrogandoci sul ruolo della donna oggi all’interno della società, su alcune battaglie femministe non ancora concluse, su altre guerre (pacifiche, per carità!) per l’affrancamento dei diritti (aborto, divorzio, libera contraccezione, pillola del giorno dopo), per la conquista degli stessi valori etici, civili, culturali che vanno attribuiti a tutti i cittadini, alle famiglie monoparentali e a quelle omosessuali (eh, sì, cari Cattolici, care Sentinelle in piedi, ne esistono anche in Italia! Gli omosessuali vivono insieme, si amano e hanno figli, che la cosa vi piaccia o meno!). L’oscurantismo, l’angoscia del diverso, il ritorno a valori antichi (ma quali? E in quale forma?) non portano certo ad un avanzamento della società, ma solo ad un bieco ripiegamento su se stessi, all’avanzare della paura, del sospetto, e quel che è peggio, dell’ignoranza.

couple mixte

P.S. Per omaggio a Olivier Ciappa pubblichiamo qui alcune sue foto. Non mostriamo vandalismi ma solo atti d’amore.

Photos: © Olivier Ciappa

di Ilaria Moretti

Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!

Segui Frammenti Rivista anche su Facebook e Instagram, e iscriviti alla nostra newsletter!

Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.